Le banche adesso sono tenute a rimborsare i clienti: approfitta della rivoluzionaria sentenza 17415

Si conferma pienamente che in questi casi specifici le banche devono rimborsare i clienti senza se… e senza ma! Cosa dice la legge.

Occhi ed orecchie ben aperti, perché le Banche possono essere poste nella condizione di dover rimborsare i clienti. Non si tratta di una fake news, ma di una situazione realmente accaduta e che è stata poi sigillata da una sentenza progressista. Cos’è successo? Analizzare nello specifico quanto accaduto, insieme all’esplicazione di quelle che sono le mosse che ognuno può effettuare per tutelare la propria condizione economica. Si precisa che non si parla né di truffe né di danni dolosi, ma di situazioni che possono sempre essere soggette a piccoli errori che causano però… grandi problemi!

Quando le banche devono risarcire i clienti
Guida alla tutela economica: come esser pronti a tutto, mosse efficaci (@Canva)-Consumatore.com

È chiaro che un fatto che appare banale per la banca, per il singolo potrebbe diventare un cataclisma! Cifre, azioni, investimenti, risparmi, chi più ne ha più ne metta, al di là del valore monetario dietro queste condizioni ci sono gli sforzi, i sogni e i sacrifici dei contribuenti che hanno ambizioni comuni e poco più. Infatti, la tutela da parte degli Istituti in questione dovrebbe essere una garanzia, perché i cittadini sono proprio a loro che fanno affidamento!

Come fare a capire l’errore prima che si consolidi un guaio grave? Ecco che non si possono avere occhi e orecchie d’dappertutto, ma come già detto, basta che siano aperti e vigili ad alcuni piccoli dettagli. Con questo resoconto è possibile sia scoprire cos’è successo, che avere dalla propria la verità per poter agire e farsi giustizia facendo valere i propri diritti.

Quando le banche devono rimborsare i clienti? La Legge spiega

Sono i dettagli a fare la differenza, non in un solo, ma in tantissimi casi dell’esistenza umana. Questa volta a pronunciarsi è nientepopodimeno che la Cassazione, la quale sancisce con la sentenza n. 17415 che le banche devono assolutamente risarcire i propri clienti. Ovviamente, non si tratta di situazioni casuali, ma specifiche e del tutto inaspettate per i cittadini. In che senso inattese? Perché affidandosi ciecamente… non pensano minimamente a situazioni del genere! Qual è la questione? Ecco che entra in gioco la teoria discussa legata a quanto accaduto, quella del “contratto sociale qualificato” .

È proprio con la teoria del contratto sociale qualificato che la Cassazione fa valere la sua sentenza. Non si vuole dare assolutamente la colpa né alle banche in sé, né ai cittadini che non si sono accorti tempestivamente dell’inesattezza. Infatti, bisogna precisare che errare umano, ma è perseverare ad essere diabolico, e per questo se le banche non vogliono risultare in torto marcio devono risarcire i clienti.

La teoria del contratto sociale qualificato subentra nel caso accaduto tra una banca ed una società, quest’ultima doveva ottenere circa 40 mila euro, poiché il proprietario figurava come creditore di una compagnia assicuratrice. La banca non ha versato la somma perché ha sbagliato a fare il versamento dato che la cifra dell’IBAN era… scorretta! Non essendoci responsabilità contrattuale, la Corte di Cassazione si rifà al diritto comune, nel quale spicca proprio questa teoria.

Le banche devono risarcire i clienti in questi casi specifici
Guida alla tutela economica: come esser pronti a tutto, mosse efficaci (@Canva)-Consumatore.com

La suddetta viene applicata nel caso esplicato, poiché il beneficiario del bonifico è insoddisfatto a causa del fatto che non lo ha percepito, per via dell’indicazione inesatta del proprio Iban! Non è colpa sua, ma le banche hanno piena responsabilità di quanto accaduto. Non è colpa del cittadino se la banca non ha efficacemente controllato che il numero fosse corretto. E’ chiaro che quest’ultima non può controllare tutto, ma al fine del versamento doveva avere tutto in regola. Infatti, è al momento del pagamento che ogni cosa deve essere a posto.

Certamente, non c’è un unico metodo per controllare, e per cui non si può dire che ce ne sia una giusto e uno no. Quel che conta è che però proprio nel momento del pagamento sia tutto corretto. La banca ha in sé un obbligo professionale, ed è quello di tutela, perché il cittadino se ne fida ciecamente affinché i pagamenti vadano a buon fine. Si può pensare di venir turbati da chiunque, ma non dall’istituto! Così, è invocando la responsabilità extracontrattuale che si può agire contro l’intermediario, secondo quanto predisposto dall’articolo 2043 del Codice civile.

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