Accrescere il potere d’acquisto senza aumentare lo stipendio: un semplice accorgimento che può fare la differenza.
Il rapporto tra costo della vita e potere di acquisto è un argomento sempre attuale, soprattutto in momenti particolarmente complessi come quello attuale. L’aumento del prezzo dei beni, delle utenze e, in generale, della vita, mette a dura prova molte famiglie italiane che, ovviamente, sono alla ricerca di una soluzione che consenta di vivere in modo dignitoso e sereno. Oltre all’incremento del proprio lavoro, laddove possibile, ci sono altre strategie che potrebbero essere valutate: questo semplice accorgimento potrebbe fare la differenza per molti.
Non sempre e non tutti hanno la possibilità di “lavorare di più” e, di conseguenza, guadagnare di più. E, inoltre, occorre tener presente una serie importante di fattori che riguarda la relazione tra stipendio, tasse e simili. Ecco, dunque, che l’alternativa, per molti in difficoltà, diventa quella di tagliare i costi. A tal proposito, vi è un’interessate elemento da tener presente.
Un accorgimento semplice ma importante: stipendio e potere d’acquisto, cosa considerare
Ebbene, potrebbe sembrare l’ultima spiaggia, ma, in realtà, anche rivelarsi una scelta vincente. Parliamo della possibilità di “spostarsi”, ovviamente all’interno del nostro paese, e decidere di abitare in una zona meno cara rispetto alle altre. Tale soluzione, che per molti appare drastica, potrebbe invece rivelarsi vincente: spese più basse corrispondono a più soldi in tasca, a volerla spiegare in modo quasi banale. Guardarsi intorno, dunque, non è sbagliato: ma dove ciò sarebbe possibile?
Partiamo dal presupposto che, secondo uno studio dell’OCSE, uno stipendio italiano corrisponderebbe, in media, a circa 2100 euro netti. Ciò significa che, in molte città nostrane, si tratta di un importo che non garantisce né permette un tenore di vita sempre dignitoso. Ecco, allora, che diventa importante comprendere dove, invece, con una simile cifra, la situazione potrebbe essere differente. Certo, tutto dipende, ovviamente, da una larga e vasta serie di fattori, ma in linea generale ci sono alcune zone meno “care” di altre.
Ebbene, nello specifico, pare che Milano e Roma offrano ai loro residenti grandi opportunità, anche in termini di guadagni, ma che siano anche più care. Città come Torino, Napoli, Palermo e Bologna, invece, sarebbero accessibili a budget più contenuti, pur offrendo, comunque, diverse e varie possibilità di crescita professionale.
Nel quadro complessivo da valutare, dunque, rientrano moltissimi fattori, quali possono essere anche la vicinanza alla famiglia, la sicurezza e simili. Per chi, però, dovesse decidere di compiere il “grande passo”, una ricerca approfondita in merito alle differenze di quelli che sono i costi che tutti conosciamo (affitto, acquisto immobili, servizi e simili) potrebbe essere illuminante.