Legge di bilancio 2025, la manovra non convince: sono tante le detrazioni che il Governo vuole togliere, ecco quali
Questa Legge di Bilancio non riesce a convincere fin dal principio. Il Governo aveva già anticipato che anche quest’anno i miliardi su cui appoggiarsi non sarebbero stati molti, motivo per cui la tendenza sarebbe stata quella di limitare il più possibile gli sprechi e tagliare la maggior parte dei bonus presenti fino a quest’anno, lasciando quelli essenziali e assistenziali.
Ciò significa che le forme di assistenzialismo più interessanti riguarderanno chi davvero non ha lavoro oppure ce l’ha ma non guadagna abbastanza per arrivare a fine mese. Il caro prezzi lo abbiamo ormai fatto diventare parte integrante del nostro quotidiano, ma tutti siamo al corrente di quanto stia influenzando le nostre vite: i tassi di povertà in Italia continuano ad aumentare. L’idea del Governo da questo punto di vista punta sulla reintegrazione nel mondo del lavoro, anche per loro che precedentemente prendevano il Reddito di Cittadinanza.
Sicuramente è un aiuto assolutamente necessario, ma dall’altra parte ci si chiede anche quanto sia efficace, perché bisognerebbe poi appurare che i lavori che si trovano riescano a far sopravvivere le famiglie fino a fine mese. Anche per questo motivo l’humor nero degli italiani inizia ad espandersi. Vediamo quindi quali sono le prime decisioni in bozza, e quali saranno le detrazioni che verranno definitivamente cancellate.
Detrazioni addio nella nuova Legge di Bilancio, ecco le prime specifiche sulla bozza
Tra gli interventi confermati, per esempio, le detrazioni per il lavoro dipendente, per la frequenza della scuola dei figli, e tutte le detrazioni per le spese sanitarie e mediche. Ciò che riguarderà figli, famiglia e spese mediche non verrà toccato, invece altri bonus verranno cancellati o ridimensionati per avere un range più ampio.
Tra le detrazioni edilizie che saranno confermate ci sono quelle relative alle ristrutturazioni, la cui percentuale si ridurrà dal 50% al 36%, e si abbasserà anche il limite di spesa. Anche per i lavori di rifacimento degli edifici (il cosiddetto superbonus ex 110%), la cui percentuale si ridurrà ancora nel 2025 passando dal 70% al 65%, ma non sarà più la stessa agevolazione di un tempo, sarà completamente ricalibrato in quanto il Superbonus è stata una delle riforme che ha causato più perdite alle casse statali.
Saranno, invece, del tutto cancellate le detrazioni fiscali relativi ai lavori di sistemazione dei giardini di casa (il bonus giardino), o per l’installazione di persiane, tende da sole, per lavori sui balconi, per gli interventi antisismici e di riqualificazione di una casa. Almeno questo è quanto dichiarato al momento, ma c’è tempo fino a fine dicembre per le modifiche.