La Legge 104 è una fonte di sostegno inequivocabile, ma spesso si commettono errori che ne pregiudicano l’uso. I migliori consigli dei Caf.
Attenzione alla Legge 104, misura di aiuto, ma con delle scadenze e delle particolarità da non sottovalutare. È uno strumento che non va mai considerato con superficialità, perché ha in sé degli elementi che davvero possono mettere nei guai i cittadini che ne usufruiscono. Con questa guida si espongono i migliori consigli dei CAF, specialmente in relazione alle situazioni più a rischio, e che molti tendono poco a considerare. Questi errori sono “madornali”, ma possono essere evitati se si conosce meglio la normativa.
La questione verte attorno ad un tema poco affrontato, ma la cui importanza non è scontata. Si tratta del comportamento da assumere in seguito alla scadenza del verbale, in merito al fatto se si può continuare ad usufruire del beneficio, oppure si riceve la revoca dei vantaggi dell’istituto. Bisogna prestare attenzione alle scadenze e a tutto ciò che concerne i limiti della legge, ma è vero che ogni tanto questi aspetti possono sfuggire.
Non si tratta di negligenza a prescindere, ma quanto di una situazione che è delicata in partenza e che spesso a causa di evoluzioni inedite, fa scivolare nell’illecito i contribuenti che ne usufruiscono senza nemmeno rendersene conto. Scade il verbale, come gestire i permessi 104? Ogni tipologia di permesso ha la sua amministrazione, ma verte su un contesto generale che è comune a tutti.
Senza dimenticare le semplificazioni, i benefici di cui godere e quelli di cui si potrebbe fare domanda, e ancora quali potrebbero essere i cambiamenti in relazione alle autorizzazioni rilasciate. Si tratta di quesiti che contraddistinguono la materia e di cui bisogna fare grande attenzione. Di seguito, si specifica se si tratta anche dei casi dei caregiver che di essere i destinatari della legge 104.
Ultima ora, la Legge 104 e verbali: mai commettere questi errori
La materia è così ampia che bisogna anche fare le dovute distinzioni. Appunto, se si è dei caregiver, cioè figure di riferimento e sostegno di chi usufruisce di legge 104, o se si è i diretti destinatari dei permessi a causa della disabilità o invalidità certificata. Oggetto principale di questi aspetti sono gli obblighi di alcune comunicazioni. Non vuol dire dover modificare un intero sistema, e ricominciare da capo ogni volta, ma sapere cosa inoltrare al momento giusto. Le scadenze non rispettate rasentano errori gravi, e non si può rischiare di perdere i permessi della Legge 104.
Se prima i beneficiari di legge 104 non potevano usufruirne con verbale scaduto, adesso con le modifiche apportate alla disciplina in materia di revisione, l’istituto “snellisce” l’aspetto burocratico. Infatti, con il Decreto Legge n.90 del 2014, alla scadenza del verbale e si è in uno stato di attesa di revisione, i soggetti godono dei benefici della normativa senza perderli. Appunto, che si tratti di permessi, agevolazioni e prestazioni inerenti la loro condizione. Se è necessario rivedere con la revisione i verbali, è compito dell’INPS inviare la comunicazione per la convocazione alle visite. Se ci sono ritardi in ciò, non è colpa del contribuente.
Quindi, alla scadenza del verbale e nel bel mezzo di un processo di revisione, si può continuare a beneficiare dei vantaggi del sistema, senza cadere nell’illecito, e soprattutto senza presentare una nuova domanda. Se però si vuole estendere l’elenco delle agevolazioni, ad esempio di vuole richiedere una proroga del congedo parentale, bisogna presentare una nuova domanda. Sono casi importanti, ma gestiti differentemente.
Bisogna evidenziare i cambiamenti nelle nuove autorizzazioni rilasciate su verbali in attesa di revisione, poiché queste non presentano date di scadenza. Sono valide fino al completamento dell’iter sanitario di revisione. Fatta la visita possono cambiare molteplici aspetti, i quali vanno aggiornati, ed è l’INPS che li comunica al beneficiante e al datore di lavoro. In ciò però vige un obbligo, qualsiasi aspetto inerente al tema subisca modifiche, sia il datore di lavoro che il dipendente devono comunicarlo tempestivamente all’INPS proprio per non cadere in errore.
Infine, se si è caregiver la gestione è la stessa, ma chiaramente si deve far fronte alle esigenze del familiare. Per cui per quanto l’amministrazione dell’istituto presenti le stesse condizioni e variazioni di legge, bisogna vedere la normativa e la sua concretizzazione in riferimento al prossimo.