Bollette di luce e gas non pagate, al contrario di ciò che molti pensano si ha comunque il diritto di passare ad un altro operatore.
Le utenze possono essere una vera e propria stangata per i consumatori, soprattutto quando si vive una situazione di fragilità economica. Per tale ragione, spesso, capita che alcuni cittadini finiscono per saltare alcuni pagamenti e, di conseguenza, diventare morosi. Al contrario di ciò che molti pensano, però, ciò non impedisce di passare ad un altro operatore, nonostante vi siano degli elementi da tenere bene in considerazione. Cerchiamo, allora, di fare chiarezza a riguardo.
Il desiderio di cambiare operatore di luce o gas può dipendere da una serie di fattori. Offerte più convenienti, ad esempio. Tuttavia, sarebbe un errore pensare di sfruttare tale passaggio per risolvere il problema “morosità” con il vecchio gestore. Andiamo a vedere, nello specifico, cosa succede laddove non si fossero pagate alcune bollette e si volesse procedere con il cambio, sia per quanto riguarda la possibilità di passaggio che rispetto ai vecchi debiti.
Passare ad un altro operatore: è possibile anche se si è morosi nei confronti del vecchio gestore
Partiamo dal presupposto che basta una sola bolletta non pagata per risultare morosi nei confronti di un operatore. Di conseguenza questi avrà il diritto di procedere alla messa in mora e di sollecitare il rispettivo pagamento. Laddove tale corrispettivo non dovesse essere versato, il gestore potrebbe richiedere la sospensione della fornitura, in base alle modalità sancite da Arera. Questo, però, non impedisce all’interessato di passare ad un nuovo operatore.
Attenzione, però: molti pensano che tale passaggio sancisca anche il “decadimento” del debito con il vecchio gestore, ma in realtà non è così. Nonostante vi sia il diritto di effettuare tale cambio, magari online per velocizzare la procedura, la morosità rimane e deve essere saldata. Potrebbe, infatti, subentrare il CMOR, vale a dire il corrispettivo di morosità che riguarda le fatture rimaste insolute negli ultimi 3 mesi, tenendo conto di tre condizioni particolari.
In primo luogo, il vecchio operatore dovrà aver segnalato la morosità del cliente. In secondo luogo, ovviamente, il diretto interessato non dovrà aver provveduto a saldare quando dovuto. E, infine, l’importo a cui assolvere nei confronti del vecchio gestore dovrà essere superiore ai 10 euro. In conclusione, dunque, il passaggio non può essere impedito, ma il debito rimane e dovrà essere saldato.