Brutta sorpresa per molti contribuenti. L’Inps ha bloccato l’assegno a tanti che hanno trasgredito la nuova normativa. Correggi subito
Sono molti i cittadini italiani che ricevono dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale una prestazione economica in quanto possessori dei requisiti previsti dalle diverse normative. Tuttavia, i contribuenti destinatari delle misure di sostegno e assistenza dell’Inps devono sempre tenere a mente gli obblighi da rispettare per poter essere in regola.
Proprio su questo aspetto sono in arrivo delle pessime notizie per moltissimi cittadini. L’Inps ha infatti bloccato l’assegno a quei tanti contribuenti che non hanno rispettato la nuova normativa prevista. Ecco quale norma è stata trasgredita e che cosa si può fare ora.
Con il messaggio Inps n.2132 del 5 giugno 2024 l’Istituto di Previdenza stabilisce con la nuova normativa che vi è l’obbligo – dopo il primo incontro con Inps per ottenere l’Assegno di Inclusione – di aggiornare la propria posizione. Tale aggiornamento dovrà avvenire ogni 90 giorni presso gli istituti di patronato, oppure presso i servizi sociali. Devono fare attenzione a non trasgredire la norma tutti i cittadini che risultano essere beneficiari dell’Assegno di Inclusone diversi dai soggetti attivabili al lavoro. Si tratta di una nuova norma introdotta recentemente e non prevista per i percettori del Reddito di cittadinanza, ma ci sono ancora numerose incertezze riguardo la sua applicazione.
Al primo incontro con Inps – a cui fa riferimento la nuova norma – devono partecipare tutti i componenti del nucleo familiare, i quali avranno poi l’obbligo di presentarsi presso i servizi sociali entro i 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Sono però esclusi dall’obbligo i componenti di età tra i 18 e i 59 anni che non hanno vincoli o limitazioni al loro impiego e che quindi sono abili al lavoro. Durante l’incontro viene inoltre effettuata una valutazione dei bisogni del nucleo, pianificando poi un percorso di inclusione per tutti i componenti.
Dunque, dalle indicazioni dell’Inps si evince che i maggiorenni genitori non occupati e non frequentatori di corsi di studio sono obbligati a partecipare alle attività formative previste dall’Istituto. I componenti con disabilità o con età superiore ai 60 anni non sono tenuti a rispettare quest’obbligo, ma hanno comunque la possibilità di aderire volontariamente. Possono essere esclusi i componenti che hanno carichi di cura, coloro che hanno almeno 3 figli minori e chi assiste minori di 3 anni. Chi risulta attivabile al lavoro, dunque, dovrà aggiornare la propria posizione ogni 90 giorni.