Se godi della legge 104 potresti stare a casa dal lavoro anche per due anni. I contributi, il TFR e la tredicesima, però, potrebbero cambiare
La legge 104 è stata emanata il 5 febbraio 1992 ed è finalizzata a garantire il rispetto della dignità umana e dei diritti della persona disabile in ogni ambito della vita quotidiana, dalla famiglia al lavoro. Inoltre, si pone l’obiettivo di rimuovere tutti gli ostacoli che possano minare l’autonomia della persona disabile, quindi quello di combatterli e di favorire l’inclusione ad ogni livello. Ne godono quindi le persone con una disabilità fisica, psichica o motoria sia stabilizzata che progressiva, nonché i genitori, il coniuge e le persone entro un certo grado di parentela che si prendono cura del disabile.
La legge 104, quindi, prevede alcune agevolazioni specifiche, rivolte ai suoi beneficiari. Innanzitutto questi godono di detrazioni fiscali del 19% e dell’iva agevolata al 4% per l’acquisto di supporti tecnici ed informatici, nonché apparecchiature che facilitano la vita della persona disabile. Inoltre, i titolari della legge 104 hanno diritto anche a dei permessi retribuiti, cioè periodi di tempo di astensione dal lavoro. Questi possono durare anche due anni: cosa succede in questi casi.
Legge 104 e astensione dal lavoro fino a 2 anni
Innanzitutto, è del tutto possibile assentarsi dal proprio lavoro per due anni nel caso in cui si goda della legge 104. Si tratta infatti di un congedo straordinario che si può richiedere sia nel privato che nel pubblico per assistere un famigliare con disabilità grave, oppure il coniuge o un figlio. Possono quindi averlo il coniuge convivente con la persona con disabilità grave, il padre o la madre anche adottivi, uno dei figli conviventi con il padre o la madre in caso di patologie invalidanti di questi ultimi o i fratelli e le sorelle conviventi con fratelli e sorelle nella medesima situazione di cui sopra.
Durante il periodo nel quale si usufruisce del congedo straordinario di due anni, al lavoratore spetta un’indennità pari all’importo dell’ultima busta paga percepita e si fa quindi riferimento alle voci fise e continuative. Durante questi due anni, però, il lavoratore non matura ferie, TFR, tredicesima e quattordicesima mensilità e non può avere progressioni di carriera.
Per richiedere il congedo straordinario ci si deve rivolgere all’INPS solo attraverso modalità digitali, compilando un modulo specifico ed allegando la documentazione richiesta. Dopo aver fatto domanda, si deve informare il proprio datore di lavoro di questa richiesta.