Se vuoi risparmiare sulla Tari, un modo per farlo esiste ma bisogna seguire bene ogni passaggio. C’entra il nucleo famigliare: inizia subito
Acronimo di Tassa sui Rifiuti, la Tari è un’imposta comunale che serve a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. A partire dal 2014, quindi ormai da una decina d’anni, sostituisce e ingloba in un unico tributo la Tarsu, la Tia e la Tares e il suo importo non è fisso ma dipende da vari fattori quanto il Comune di residenza, la superficie e la quantità di rifiuti prodotti e il numero di occupanti di ogni utenza domestica.
A differenza dell’IMU, che dev’essere versato solo su locali ed abitazioni di proprietà diverse dalla casa principale e quindi da quella in cui si ha la dimora e la residenza, la Tari va pagata da chiunque viva in una casa, a prescindere che sia la prima o meno. L’importo si compone quindi di una parte fissa, che si calcola moltiplicando il numero di persone che abitano nell’unità domestica per i metri quadrati che la caratterizzano e di una parte variabile, che è determinata dal numero di occupanti di quell’immobile. Su questo secondo fattore, quindi, si può agire per ridurre l’importo di questa tassa.
Per calcolare la parte variabile della Tari si effettua una moltiplicazione tra la tariffa variabile e la superficie in metri quadri dell’immobile. A tale risultato si deve poi sommare la parte fissa ed anche la quota provincia del 5%: la cifra che ne esce è quanto quel nucleo famigliare dovrà versare al Comune come Tassa sui Rifiuti. Determinanti per l’importo finale sono le persone che effettivamente vivono in quel appartamento e che quindi hanno stabilito lì la loro residenza: nel caso in cui, però, qualcuno cambi dimora, segnalandolo al Comune e rimuovendolo da quell’immobile l’importo della Tari inevitabilmente scende.
Quando un componente del nucleo famigliare, per qualsiasi motivo, esce di casa e quindi sposta la propria dimora, è utile che sposti anche la propria residenza anagrafica. Per farlo deve recarsi all’ufficio anagrafe del Comune, quindi deve far cancellare la residenza dalla casa in cui ha abitato fino a quel momento. Entro due settimane da quella segnalazione, un agente della Polizia Municipale verrà inviato dal Comune presso quell’abitazione per verificare che effettivamente quel membro della famiglia non viva più lì: da quel momento, quindi, l’importo della Tari inevitabilmente cala.