Bollo auto, in molti si domandano quale sarà abolito e chi può godere di esenzione. Scopriamo in dettaglio, chi può essere esentato.
Quando prendiamo la patente, siamo ben consci di una cosa importante: avremo grande responsabilità sui nostri comportamenti stradali, e dovremo affrontare tutta una serie di spese di manutenzione della nostra auto, imposte incluse.
Il bollo auto rientra nella sfera delle imposte da pagare, e deve essere pagato entro il termine di scadenza. A gestire questa imposta, sono le Regioni e le Province Autonome Trento e Bolzano. In Friuli e in Sardegna, se ne occupa, invece, l’Agenzia delle Entrate.
Il bollo è una tassa obbligatoria che deve pagare chi possiede un’automobile. Nel frattempo, la riforma fiscale potrebbe presto condurre ad abolire il super bollo. Sono in molti a chiedersi quando ci sono i presupposti affinché si sia esenti dal pagamento del bollo auto. Ebbene, scopriamo chi ha diritto all’esenzione o anche a una sconto sull’importo di questa imposta.
Chi si avvale della legge 104 può essere esentato dal pagamento del bollo. Gli basterà fare domanda all’ACI o all’Ufficio Tributi o Agenzia delle Entrate. L’istanza dovrà pervenire entro 90 giorni dalla scadenza della tassa.
Un solo veicolo può godere dell’esenzione e deve avere cilindrata max 200 cc se a benzina o ibrida, oppure 2.800 cc se va a gasolio. La potenza max è 150 kW se si tratta di auto elettriche. A essere escluse dal pagamento del bollo auto sono le auto elettriche, perché a basse emissioni.
Chi possiede auto ibride o metano o GPL, in regioni come Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, è esente dal pagamento della suddetta imposta. È però importante informarsi per sapere se si tratta di un’esenzione permanente o temporanea, perché la cosa varia da Regione a Regione.
Ha diritto all’esenzione del bollo auto anche un’automobile d’epoca, di non oltre 30 anni. Si tratta di un’esenzione automatica. Se però il veicolo gira su strade pubbliche, è soggetto a pagare una imposta di circolazione forfettaria, che può essere tra gli 11 e i 30 euro, in base alla Regione e di quale auto si tratta.
Sono esenti, infine, i veicoli di utilità sociale che sono destinati al soccorso sanitario delle persone, oppure a estinguere roghi, oppure che sono gestiti da enti di volontariato e molto altro ancora.