Un tesoretto non indifferente quello stanziato dalle istituzioni per consolidare il legame tra scuola, ragazzi e famiglie. Due bonus in arrivo.
Saranno due, per il momento, i bonus per scuola e università; la decisione è arrivata nelle scorse ore e l’argomento è stato sviscerato in una lunga conferenza stampa. Considerati i dati incoraggianti che si sono registrati negli ultimi anni, le istituzioni hanno deciso di procedere nella stessa direzione e il nuovo stanziamento di fondi ne è una testimonianza concreta. I contributi saranno ovviamente rivolti agli studenti e alle loro famiglie, un piano strutturato per garantire in ogni circostanza il diritto allo studio.
“Una strategia di ampio respiro e incentrata su tutte le fasi dell’istruzione a partire dallo 0-6 fino alla formazione ITS e Ifts e università. Investire sullo studio e sulle conoscenze professionali è fondamentale per formare cittadini liberi”, è con queste parole che Paola Agabiti ha presentato e commentato la manovra con i giornalisti presenti. Insomma, ora non resta altro da fare che attendere la pubblicazione dei prossimi bandi e non è da escludere che possa avvenire nel giro di poco tempo. Servirà ancora un po’ di pazienza.
Arriveranno ben 55 milioni dalla Regione Umbria per garantire il diritto allo studio, fondi che verranno ridistribuiti su una serie di contributi e attività che potranno consentire ai ragazzi di affrontare il percorso scolastico senza intoppi o difficoltà. I numeri parlano chiaro per il lavoro fatto in questi anni, visto che a oggi il tasso di abbandono è al 5,6% contro il 10% della media nazionale. A presentare i nuovi progetti è l’assessore Paola Agabiti, che ha incontrato la stampa presso Palazzo Donini a Perugia, sede della Giunta regionale.
Al suo fianco c’era poi l’amministratore di Adisu, Fabio Santini, e Francesco Asdrubali, delegato dell’Università per Stranieri di Perugia. Il tesoretto verrà destinato in parte all’iniziativa Zerosei – per la fascia d’età che, appunto, va dagli zero ai sei anni -, in parte alle borse scolastiche e MIM (Ministeri istruzione e merito) e poi ai piani annuali di diritto allo studio, ai contributi MIM per i libri di testo (5 milioni per circa 34mila studenti), agli ITS e ai centri estivi.