Tutti li possono avere in casa senza sapere che sono pagati a peso d’oro dai collezionisti: occhio a questi oggetti.
Spesso non diamo troppa importanza alla miriade di “cianfrusaglie” che si trovano nelle nostre abitazioni. Si tratta di oggetti che abbiamo, magari, accumulato nel corso di anni, che si tratti di acquisti fatti da noi o di regali e che abbiamo destinato a vetrine, mensole o scaffali. Eppure, potremmo avere in casa dei piccoli tesori senza saperlo. Il motivo? Sono pagati a peso d’ora dai collezionisti: occhio, allora, a questi cinque in particolare.
Pochi di noi penserebbero che, appollaiato sulla libreria di casa o in bella vista alla parete, possa esserci qualcosa che potrebbe fruttare un piccolo gruzzolo. Eppure, a quanto pare, è davvero così. Ecco, allora, quali sono i cinque oggetti che possono fare gola ai collezionisti e come comportarsi di conseguenza per monetizzare.
Sono oggetti che tieni in casa, ma puoi guadagnarci: perché fanno gola ai collezionisti?
L’errore che molti commettono è non pensare a cosa possa rendere un oggetto di valore. Elementi come la sua antichità, i materiali di cui è fatto, la rarità, sono tutti da considerare e hanno una grande rilevanza. L’antiquariato può essere un esempio perfetto e calzante: consideriamo, magari, quei cimeli come vecchi e fuori moda, ma, in realtà, potrebbero valere una piccola fortuna.
Tra i cinque oggetti da tenere d’occhio ci sono, in prima analisi, i servizi di posate. Ebbene sì, può sembrare strano, ma quasi tutti teniamo in casa un servizio “buono” da tirar fuori nelle occasioni speciali. In genere, questo è forgiato in argento, un materiale molto ricercato, soprattutto quello 925. Rivendendo, dunque, tale servizio, si potrebbe mettere da parte un piccolo gruzzolo.
Non dimentichiamo, poi, le monete. Sebbene alcune non abbiano valore di mercato, nel senso che non sono “spendibili”, potrebbero, in realtà, essere piccoli tesori. Soprattutto quelle in oro o argento, coniate in occasioni particolari o quelle recanti “errori” di fabbricazione, che li rendono esemplari unici.
Attenzione, anche alle cornici. Molte di queste, infatti, sono realizzate in percentuali di oro e argento e, di conseguenza, potrebbero valere un bel po’. Lo stesso vale per soprammobili, bomboniere e simili, per un discorso analogo: li abbiamo, magari, ereditati o ricevuti in regalo, ma i loro materiali possono fruttarci qualche soldo laddove li rivendessimo. Infine, ma non per importanza, orologi e gioielli rotti. Anche in questo caso, potrebbe trattarsi di oggetti fatti, in parte, di oro, argento e altri metalli con un certo valore di mercato.
Come fare, dunque, per ricavarci qualcosa? La scelta migliore è rivolgersi ad un esperto, qualcuno in grado di valutarne l’effettivo valore. A quel punto, possiamo metterci alla ricerca di un compratore o, in alternativa, di un rivenditore. Non resta che mettersi a cercare.