La pensione d’invalidità può crescere fino a raddoppiare l’importo: occorre presentare domanda, ecco i dettagli utili.
Basta fare due semplici calcoli per rendersi conto che la pensione d’invalidità destinati agli aventi diritto spesso non è sufficiente a garantire un tenore di vita dignitoso. Al momento, la stessa corrisponde ad un importo di 343,33 euro e, di conseguenza, non garantisce il sostegno di cui i destinatari hanno necessità. Pochi sanno, però, che è possibile aumentare tale cifra presentando una domanda in particolare: di che si tratta e come funziona?
Sappiamo che a coloro che sono invalidi civili è corrisposto l’importo che abbiamo visto sia che essi siano invalidi totali che parziali. A cambiare è, invece, il limite di reddito consentito. Per gli invalidi totali corrisponde ad un massimale di 19461,12 euro l’anno, per gli invalidi parziali a 5725,46 euro annui. A chi spetta, dunque, la maggiorazione in esame? I chiarimenti.
Pensione d’invalidità e maggiorazione: come funziona e come presentare domanda
Ebbene, tale maggiorazione è destinata agli invalidi civili al 100% e riguarda gli interessati che abbiano un’età compresa tra i 18 e 67 anni. Tuttavia, per ottenerla, occorre rientrare in alcuni parametri precisi per quanto riguarda la fascia reddituale. Quali sono questi parametri e a cosa fare attenzione?
In primo luogo, laddove l’interessato sia solo, il reddito personale non deve essere superiore ai 9555,55 euro annui. Se, invece, è coniugato, il totale con i redditi del coniuge non deve superare i 16502,98 euro annui. Qui, dunque, notiamo una differenza, visto che per l’accesso alla maggiorazione vengono presi i considerazione anche i redditi derivati dal coniuge, diversamente da quanto accade riguardo la pensione d’invalidità civile.
La maggiorazione in questione corrisponde ad un importo di 401,42 euro mensili che, sommati alla pensione d’invalidità, vedono il corrispettivo mensile raddoppiare. Poiché, tuttavia, come anticipato, per tale aumento è necessario sommare anche i redditi del coniuge di cui l’INPS non ha contezza, è necessario, per ottenere la stessa, fare domanda.
A questo proposito, è consigliabile rivolgersi, laddove non si avesse dimestichezza con portali online e simili, ad un esperto. Che si tratti di CAF, Patronati o simili. Tali professionisti potranno aiutare l’interessato sia a comprendere se rientra nei parametri previsti e sia a procedere alla presentazione della domanda stessa, così da evitare eventuali problemi ed errori con cui, poi, ritrovarsi a dover fare i conti.