Nell’ampio tema dei bonus, sta succedendo qualcosa di incredibile. Lo Stato vuole i soldi degli italiani: potresti rimanerne vittima anche tu
I bonus sono una forma di sostegno economico mediante cui lo Stato aiuta i cittadini e i nuclei famigliari più fragili nell’adempiere alle spese necessarie ed inevitabili come quelle relative alla manutenzione ordinaria e straordinaria della casa, al pagamento delle bollette e alla crescita dei figli. Nelle ultime ore, però, qualcosa sta cambiando: lo Stato ha iniziato ad aver bisogno dei soldi degli italiani.
Poiché i bonus e gli incentivi hanno un peso importante sulle finanze dello Stato, che per assicurarle ai propri cittadini deve sostenere una spesa di certo non indifferente, nel corso degli anni si sono rafforzati anche gli strumenti di verifica e di monitoraggio affinché questi bonus vengano elargiti solo a chi ne ha effettivamente bisogno e rispetta tutti i requisiti. In caso contrario, i cittadini devono sborsare tanti soldi: cosa si rischia.
Diecimila euro di multa: altro che bonus!
Il nuovo decreto Agevolazioni fiscali ha introdotto un nuovo obbligo di invio informazioni nel campo dei bonus edilizi, sempre all’interno dell’ampio tema del monitoraggio della spesa pubblica in questi ambiti. Parola chiave è “trasparenza”: i cittadini che approfitteranno dei bonus, infatti, dovranno fornire al “Portale nazionale delle classificazioni sismiche” e all’ENEA dei dati dettagliati sugli interventi effettuati grazie all’agevolazione ottenuta dallo Stato. Chi omettesse la trasmissione di queste informazioni, rischia non solo la decadenza dei benefici fiscali per tutte le operazioni mai dichiarate ma corre anche il rischio di dover pagare una multa da 10mila euro.
Scendendo nello specifico, il cittadino che approfitta delle agevolazioni fiscali deve inoltrare all’ENEA informazioni in merito alle percentuali di detrazione spettanti in base alle spese, nonché notizie relative all’ammontare delle spese sostenute nel 2024 alla data di entrata in vigore del decreto e di quelle che verranno sostenute successivamente, nel 2024 e nel 2025. Non possono mancare, poi, i dati catastali relativi all’immobile che è oggetto degli interventi.
Devono trasmettere queste informazioni i cittadini che, entro il 31 dicembre 2023, hanno presentato una CILA per inizio lavori e che alla medesima data non hanno finito i lavori. Inoltre, devono presentarla anche i soggetti che hanno presentato la CILA a partire dal 1° gennaio di quest’anno. Per la mancata trasmissione delle informazioni di cui sopra, si rischia una multa da 10mila euro.