Recedere un contratto d’affitto senza preavviso? È possibile farlo ma solo in alcuni casi: tutto quello che c’è da sapere sulla legge
Quando si stipula un contratto di affitto si decide, in accordo con il locatore, quando dovrà durare prima di un possibile rinnovo. Ovviamente la durata dell’affitto dell’immobile cambia da contratto a contratto: in alcuni casi c’è possibilità di scelta, in altri invece nell’annuncio d’affitto viene direttamente esplicato anche la tipologia di contratto proposta.
Una volta firmato, il contratto prevede il rispetto di termini e condizioni specifiche, che in molti casi non permettono la chiusura prima del tempo previsto, se non con diversi mesi di preavviso. Per la legge italiana però esistono casi in cui è possibile far richiesta di scioglimento anticipato dei termini concordati: si tratta di situazioni limite le quali aiutano il locatario a svincolarsi senza pagare sanzioni o penali.
Se si è in una situazione nella quale pagare mesi aggiuntivi di affitto diventa molto difficile, interviene la legge a tutela del locatario. Vediamo nel dettaglio a cosa ci si può appellare.
Recedere un contratto d’affitto senza preavviso: i casi limite in cui si è tutelati dalla legge
Esistono circostanze in cui si può recidere dal contratto senza pagare penali, ma bisogna poter giustificare l’azioni con motivazioni molto serie. In prima ipotesi, gli impedimenti sopravvenuti sono stati imprevedibili e successivi alla stipula del contratto, oppure sono indipendenti dalla volontà del conduttore, di natura molto grave, rendendo oggettivamente impossibile mantenere il contratto aperto.
Per esempio un licenziamento che renda impossibile il pagamento del canone di locazione, i rumori provocati dal bar sotto casa che rendono intollerabile la vita nell’appartamento: in questa tipologia di casi però c’è sempre bisogno dei mesi di preavviso. Esistono casi ancora più gravi invece che non prevedono neanche il preavviso. Per esempio casi in cui la sicurezza o la salute dell’inquilino sono a rischio a causa di condizioni dell’immobile.
Per esempio un anziano ricoverato in casa di cura, situazioni igienico sanitarie a rischio per perdite o problemi strutturali dell’immobile, un’improvvisa patologia invalidante. In questi casi, è sempre fondamentale documentare il più possibile il problema già nell’inoltro di disdetta al locatore che può avvenire telefonicamente o tramite raccomandata: il secondo caso è il più sicuro in quanto si ha della documentazione scritta di sostegno in caso di eventuali problemi. Se il locatore dovesse rifiutarsi allora si dovrà andare per via legale: la legge tutelerà il locatario.