Attenzione ai controlli dell’Agenzia delle Entrate: ecco cosa ‘attira’ la loro supervisione, i consigli dei caf su come gestire il denaro
I controlli dell’Agenzia delle Entrate sono spesso mirati: si guardano situazioni nelle quali i conti non tornano, oppure si osservano troppi movimenti sulla carta. Quando si parla di controlli, si ha sempre paura: sia coloro che sono completamente in regola, che coloro che invece sanno di avere un po’ la coscienza sporca. Si ha paura magari anche per quei soldi avuti come donazione da un amico o da una nonna, che però non sono stati giustificati con una causale, e che quindi potrebbero creare movimenti non tracciabili sul conto. Ma cos’è che attira i controlli dell’AdE?
In realtà la risposta è molto generica: i controlli fiscali sono spesso controlli random, senza una logica ben definita, o meglio a ‘campione’, che quindi vengono organizzati su cittadini prelevati a campione in range abbastanza ampi. Oltre a questa tipologia di controlli, ci sono poi quelli che vengono fatti in modo mirato per via di qualche comportamento reputato poco ‘chiaro’.
I caf così dispensano consigli ai propri clienti: attenzione, non per trovare i sotterfugi per non essere in regola senza essere scoperti dall’AdE, piuttosto per fare le cose nel modo giusto anche nel momento in cui non si abbia nulla da nascondere. A volte, infatti, una dichiarazione dei redditi con errori, oppure bonifici senza causali, possono essere causa di multe e comunicazioni da parte dell’AdE. È sempre bene rimanere aggiornati su come utilizzare i propri conti e l’area riservata sull’AdE.
Gli indici di rischio evasione sono dei parametri utilizzati dall’Agenzia delle Entrate, che spesso vengono citati anche dagli stessi caf per mettere in guardia i propri clienti. Sono dei parametri che vengono utilizzati dall’Ade per identificare i contribuenti con una maggiore probabilità di evasione fiscale. Questi indici si basano su diversi fattori e conoscerli aiuta d evitare ansie inutili per i controlli.