Per andare in pensione, in Italia, serve aver lavorato un buon numero di anni. Qualcosa, però, sta cambiando: al centro le casalinghe
Dopo una vita dedicata al lavoro, di qualsiasi tipo esso fosse, la pensione è un traguardo che dona serenità, realizzazione e finalmente pace di poter disporre del proprio tempo come più si desidera quindi con gli amici, con la famiglia oppure dedicandolo ad un hobby lasciato per troppi anni in secondo piano. Per accedervi, è necessario aver versato i contributi per un bel po’ di anni: qualcosa, però, sta cambiando.
In Italia, secondo la legislazione attuale, per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario che uomini e donne abbiano compiuto 67 anni e che abbiano versato i contributi per almeno 20 anni, quindi per 1040 settimane. Finalmente, però, qualcosa sta cambiando e al centro di questa rivoluzione ci sono gli uomini e le donne che svolgono il lavoro domestico, le cosiddette casalinghe: in cosa consiste questa attesissima novità.
La pensione per le casalinghe, senza contributi
Il sistema previdenziale prevede due opzioni per chi non è lavoratore, svolge lavoro domestico o da caregiver e ha pochi o nulli contributi. La prima è quella della cosiddetta “pensione casalinghe“, coperta da un fondo Inps che porta lo stesso nome mentre la seconda è quella della “pensione sociale“. La pensione casalinghe la possono ottenere donne e uomini che svolgono il lavoro di cura della propria casa e della propria famiglia; a differenza dell’assicurazione INAIL contro gli infortuni domestici, che è obbligatoria tra i 18 e i 65 anni, questa pensione è facoltativa e per ottenerla ci si deve iscrivere al Fondo Casalinghe.
Ne hanno diritto le donne e gli uomini iscritti a questo fondo che, con almeno 5 anni di contributi versati e un’età minima di 57 anni (o di 67 nel caso in cui i versamenti non bastino per maturare un assegno previdenziale pari almeno all’assegno sociale maggiorato del 20%), vanno a ricevere a tutti gli effetti una pensione di vecchiaia. L’importo del cedolino dipende dai versamenti effettuati: se i contributi minimi sono stati versati per 25 anni, per esempio, si può arrivare anche a 1000 euro al mese.
Per quanto riguarda i versamenti, è richiesto un minimo di 26 euro al mese: ogni 310 euro versati, si ottiene un anno di contribuzione. Per calcolare l’importo della pensione casalinga, bisogna moltiplicare il coefficiente di rivalutazione per il montante contributivo e dividere poi quanto esce da questo calcolo per 13 mensilità.