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Tasse e Fisco

Bonus casa: bisogna ricontrollare le causali dei bonifici, attenzione alla Circolare n. 17/E

Vanno bene i vantaggi del bonus casa, ma controllare le causali è più di una precauzione: capire la circolare è una misura anti-guai!

Supervisionare le proprie finanze è importante, specialmente quando entra in azione un bonus come quello per la casa. Ci sono agevolazioni, scontistiche e condizioni che favoriscono senza ombra di dubbio i contribuenti, ma quel che è certo è che non tutti sono a conoscenza di alcuni possibili ” pericolosi scivoloni”. La questione preoccupa, specialmente quando l’informazione è scarna. Così, esplicando la funzione delle causali e quanto esposto nella circolare, la gestione della misura diventa facile, ma soprattutto a prova di guai. Di che problematiche si tratta? Meglio analizzarle, altrimenti… son problemi!

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Con il bonus casa si ha a che fare con quella misura varata dallo Stato che mira a sostenere le finanze e gli sforzi del cittadino medio, ma che per risorse non rientra più tanto nella suddetta categoria. Le differenziazioni economico-sociali sono riconoscibili a stento, non perché sia necessario, ma anche per comprendere il quadro della quotidianità. La fascia media di norma dovrebbe essere quella che “sta bene, ma non troppo”. Il punto è che attualmente si pone come quella che “non sta bene, ormai non troppo bene!” Complice il costo della vita che aumenta, e il blocco dei salari.

Come se non bastasse, chi “dovrebbe star meglio”, vive con meno risorse, ma viene tassato come se la condizione economica sia florida. Quindi, interventi del genere sono visti come una manna dal cielo. Il problema delle causali però non è da sottovalutare, anzi potrebbe essere quella mossa che poi inguaia più del previsto. La ragione? Si potrebbero perdere tutte le agevolazioni!

Grande iniziativa il bonus casa, ma fa davvero al caso proprio?

Ebbene sì, il principale scoglio con il quale ci si imbatte, è proprio quello di perdere le agevolazioni del bonus casa, con tanto di… interessi! Significa che i costi possono aumentare, e ci si ritrova con un pugno di mosche. Analizzando casi concreti è possibile comprendere come non finire in un guaio del genere, ma non solo. Si tratta anche di capire come e quali errori possono ulteriormente aggravare la situazione corrente. A parlare è la circolare n. 17/ dell’ADE, pronta a chiarificare qualche dubbio.

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Il problema più grosso inerente le causali è il controllo che viene effettuato su queste ultime. Appunto, può capitare che la causale versata sia sbagliata per il pagamento di lavori di ristrutturazione edilizia. Quindi, per chi usufruisce del Bonus casa! Ecco che allora salta fuori il peggior incubo frutto dell’errore commesso, cioè quello di perdere tutte le agevolazioni del caso. Risponde l’ADE, sigla che indica l’Agenzia delle Entrate, la quale afferma che indicare correttamente la causale è importante perché tutti gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e anche quelli di riqualificazione energetica degli immobili, devono lavorare una ritenuta d’acconto all’11%. Altrimenti? Si sfora!

Così, sono stati posti “bonifici parlanti”, i quali indicano: codice fiscale, causale del versamento e numero di partita iva, o sempre codice fiscale, di chi ottiene il bonifico. Elementi che fanno venire meno, il più possibile, le condizioni di sbagliare. Ma la stessa circolare n. 17/E afferma che nonostante gli errori attuabili, non si perde la possibilità di ottenere le suddette agevolazioni. È un errore al quale bisogna rimediare certamente, ma questo non significa che l’intervento della banca possa venire meno a favore del cittadino.

La ritenuta d’acconto all’11% prevista dal decreto legge del 2010, continua a sussistere. Quindi, se si sbaglia ad inserire tra le causali del bonus, e si mette l’Ecobonus al posto di quello specializzato per la “casa”, bisogna risolvere quanto prima, ma senza aver paura di perdere tutti i vantaggi in atto.