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Economia

IMU abolita anche sulla seconda casa, ma solo per anziani e disabili: tempi brevi per presentare la documentazione

Vantaggi anche sulla seconda casa per fasce di età più alte e in caso di disabilità: per ottenerli bisogna inoltrare domanda 

Per anziani e disabili sono previste esenzioni Imu anche nel 2024. L’imu è la tassa sulla casa: più abitazioni si hanno, più tasse si pagheranno. L’unica abitazione attualmente esente dal pagamento dell’IMU è la prima casa, l’abitazione nella quale si vive e si sposta la residenza.

Abolire l’imu anche sulla seconda casa, solo disabili e anziani possono – consumatore.com

Chi invece è in possesso di più case, dovrà versare le tasse sulle proprietà, a prescindere dal fatto che siano affittate o meno. Per quanto riguarda anziani e disabili, invece, esistono delle agevolazioni anche per le seconde case. In alcuni casi si è totalmente esentati dal pagamento dell’IMU ma bisogna dover dimostrare di avere determinate situazioni di impedimento documentabili.

In generale, coloro che non sono più del tutto autosufficienti e che hanno bisogno di cure e assistenza, hanno la possibilità di esentarsi dal pagamento dell’Imu, che rappresenta la fascia di tasse più alta. Ma capiamo nel dettaglio come richiedere l’esenzione.

Esenzione pagamento Imu seconda casa: anziani e disabili possono richiederla

Per anziani e disabili che possiedono un immobile, ma sono ricoverati in una casa di riposo o un istituto di cura e assistenza, la normativa prevede un’esenzione al pagamento IMU anche sulle seconde case, o meglio sulla casa che automaticamente è diventata ’seconda’. I pazienti, anziani e disabili, devono però non essere del tutto autosufficienti e quindi devono aver bisogno di assistenza: solo dimostrando questi impedimenti potranno inoltrare domanda. Case vuote, nelle quali prima abitavano e che ora invece rimangono in disuso per via di ricoveri in struttura, ad esempio, non vengono inserite nei calcoli dell’IMU.

Esenzione pagamento Imu se si è in casa di cura – consumatore.com

Come primo requisito bisogna rivolgersi al Comune di residenza in quanto quest’ultimo deve aver previsto l’esenzione nelle proprie delibere equiparando la casa in cui l’anziano ricoverato non è più residente, all’abitazione principale. In questo senso, quindi, la residenza dell’anziano o del disabile dovrà essere spostata nella struttura nella quale è ricoverato. Per degenze molto lunghe, anche non definitive, vale l’esenzione IMU, ma bisogna pur sempre spostare, anche momentaneamente, la residenza nella casa di cura.

Nel caso in cui si pensasse di affittare la casa a terzi, invece, a quel punto scatterà l’obbligatorietà del pagamento delle tasse. È conveniente far domanda? Dipende dai casi. In generale, se la persona dovrà passare veramente tanto tempo in una struttura o se si è pensato un trasferimento definitivo, allora sì, converrà fare la dichiarazione ed esentarsi dal pagamento. In altri casi meno drastici invece probabilmente non risulterà così conveniente, per esempio quando i periodi sono brevi e si sa con certezza che si ritornerà ad abitare nella propria dimora.