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Tasse e Fisco

Cartella esattoriale, con questo modulo la cancelli: le indicazioni pratiche

Cartella esattoriale, c’è un modulo per cancellarla. Ecco qual è e quali sono gli step per procedere alla sua rimozione. 

Quando si contrae un debito e non lo si salda, dopo un tot di tempo, anche qualche anno, ci si può vedere arrivare a casa una cartella esattoriale.

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In essa sono contenuti gli importi del debito o di più debiti da saldare, pena fermi amministrativi, pignoramenti e altre spiacevoli sanzioni. Un buon modo per fermare questi procedimenti consiste senz’altro nel pagare le sanzioni previste, se le proprie condizioni economiche lo consentono e liberarsi del pensiero, una volta per tutte.

Altresì, si può chiedere una rateazione delle cartelle esattoriali, il che significa che si potrà rendere il dovuto mese per mese, per un massimo di 72 rate, il cui importo si aggira su poco più di 50 euro al mese. Questo è certamente un modo per liberarsi definitivamente del debito contratto con il Fisco.

Ma che cosa succede se una cartella esattoriale è prescritta? È possibile cancellare il debito anche se è trascorso tempo dalla notifica e se nessuno l’ha impugnata? Si tratta di un quesito piuttosto ricorrente.

Cartelle esattoriali, così possono essere cancellate

In primo luogo, c’è da dire che se una cartella esattoriale non è legittima, può essere impugnata entro 30 giorni, se riguarda multe di tipo amministrativo.

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La si può impugnare entro 40 giorni dalla notifica se ha a che fare contributi INPS o INAIL ed entro 60 giorni nelle altre casistiche.  Se scadono i termini, non si può più far valere tale diritto. Ci sono poi i casi di prescrizione delle cartelle esattoriali. Ad esempio, cartelle per imposte dovute allo Stato si prescrivono in 10 anni, mentre le sanzioni in 5 anni. Se si devono soldi a Comuni, Regioni e Province, la prescrizione è di 5 anni, così come multe stradali, tributarie o penali.

Le cartelle per contributi INPS /INAIL si prescrivono in 5 anni. Quelle del bollo auto, si prescrivono in 3 anni. Ora, come funziona la prescrizione? Ebbene, essa avviene in modo automatico. Naturalmente, se dopo la prescrizione, il creditore notifica un nuovo atto, bisognerà fare ricorso rivolgendosi al magistrato.

Le cose cambiano, se la prescrizione avviene dopo la notifica della cartella. In questo contesto, non si può fare nessun ricorso, ma si dovrà aspettare un nuovo atto (eventualmente) dell’Agente Riscossione e impugnarlo perché ormai prescritto. Chiaramente, andrà dimostrata l’effettiva prescrizione della cartella esattoriale in questione.