Puoi andare in pensione anticipata sfruttando molte occasioni. Ecco le 10 strade più convenienti che potresti percorrere
Ottenere l’assegno pensionistico è uno degli obiettivi più ambiti dai lavoratori. Dopo anni di sacrifici e fatica, infatti, è giusto aspettare con entusiasmo il momento in cui non sarà più necessario recarsi al lavoro ogni giorno per ottenere lo stipendio.
Tuttavia, la riforma pensionistica attualmente in vigore in Italia prevede dei requisiti anagrafici di pensionamento piuttosto elevati. Questo fa sì che terminare il rapporto lavorativo è visto sempre come un traguardo lontano. Ad ogni modo, ottenere la pensione anticipata è possibile: ecco 10 strade da poter percorrere.
La prima strada da percorrere per andare in pensione anticipata è quella di Quota 100. Si tratta di una misura che permetteva ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni con 38 di contributi. Tuttavia, è rimasta in vigore fino al 31 dicembre del 2021, ma può essere ancora utilizzata per il principio di cristallizzazione del diritto. Dunque, chi ha maturato i requisiti previsti entro il 2021 può ancora andare in pensione. Un’altra via è Ape Sociale: i requisiti sono 63 anni e 5 mesi di età e un minimo di 30 anni di contributi. Possono accedervi i lavoratori dipendenti con mansioni gravose, invalidi civili almeno al 74%, i caregiver e i disoccupati che hanno esaurito l’indennità di disoccupazione.
Un’altra possibilità è Opzione Donna, la quale permette di andare in pensione a partire da 61 anni, con la riduzione di un anno per ogni figlio, per un massimo di due anni. Sono necessari inoltre 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 20223. Interessanti sono anche i Fondi di solidarietà bilaterali, utilizzati nei settori non coperti dalla cassa integrazione salariale. Possono usufruirne chi ha maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia entro 5 anni. È possibile ottenere la pensione anticipata grazie a Quota 103. Questa è rivolta a chi ha 62 anni di età e 41 di contributi.
Possono andare in pensione prima anche i lavoratori precoci, ovvero chi lavora da prima dei 19 anni di età. Questi devono aver maturato almeno 12 mesi di contributi ed essere disoccupati, avendo concluso da almeno 3 anni la fruizione della disoccupazione. Possono altrimenti aver una capacità lavorativa ridotta, caregiver, oppure svolgere lavori usuranti. Proprio quest’ultima categoria ha una strada privilegiata per raggiungere la pensione. Se hanno svolto mansioni di questo tipo per almeno 7 anni negli ultimi 10, possono andare in pensione in anticipo con 35 anni di contributi e 61 anni e 5 mesi di età.
L’ottava strada è il contratto di espansione. Si tratta di una misura per i lavoratori dipendenti delle imprese con almeno 50 unità, interessate ad una riqualificazione del personale. È rivolta ai lavoratori che sono a non più di 5 anni dalla pensione di vecchiaia o che hanno raggiunto i requisiti contributivi per la pensione. Esiste poi la strada dell’Isopensione. Anche qui è previsto un accordo sindacale che, se raggiunto, permette di andare in pensione 7 anni prima. Infine, è possibile ricorrere alla Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA). Si tratta di un fondo pensione che permette di accedere all’assegno a 57 anni in caso di perdita del lavoro.