Guai agli “affitti sconsiderati”, perché l’inquilino deve per legge pagare due volte il locatore: attenzione, potrebbe succedere a tutti!
Se ci sono dei “doveri sociali” che piacciono decisamente poco, si parla senza ombra di dubbio alcuno, degli affitti. Tutti debbono sborsare per avere un tetto sopra la testa, specie se si tratta di quattro mura che non sono di proprietà. Il punto è che la normativa che disciplina la questione, è così fitta, da non lasciare scampo a molteplici margini di errore che incupiscono ancora di più la questione. È una realtà al 100%: date le ultime novità l’inquilino deve pagare due volte il locatore! Chi è colpevole dei propri guai?
Si parla di “colpevolezza” con un tono accusatorio contraddistinto da un velo di ironia, poiché nessun inquilino vorrebbe essere perseguito dalla legge. Figuriamoci se oltre al danno, la beffa di pagare per ben due volte l’affitto. È un tema che negli ultimi anni è sempre più presente, perché sono molte di più le persone che pur di accettare un barlume di indipendenza, accettano gli affitti più sconvenienti, anziché un mutuo. La ragione? Non ci sono bonus che bastano per far fronte alla precarietà sociale.
Ma chi sono coloro i quali sono destinati a vivere il peggio dagli affitti? Chi deve pagare due volte rientra appieno nell’ambito. Infatti, si parla di un risarcimento con effetti legali, non solo di denaro. Si parla di danni veri e propri, ed è qui che la platea di cittadini che rientrano nel guaio, inizia ad avere i brividi.
Non è un film dell’orrore, ma sicuramente i peggiori incubi che si fanno realtà sono quelli legati alle discrepanze economiche. C’è una diseguaglianza potente tra quanto si guadagna e il costo della vita che lievita senza garanzie. Non basta lavorare e mettere qualcosa da parte, perché non c’è risparmio che tenga. Entra in gioco la questione del risarcimento automatico da parte dell’inquilino che è costretto per legge a parlare due volte. Niente bonifico, tutto si esercita così velocemente, da non lasciare scampo. Proprio per questo, serve capire chi vi rientra, e quali sono le cause della perdita di denaro.
La ratio della questione è proprio un danno legale nei confronti del locatore, il quale deve per legge ottenere un rimborso automatico da parte dell’inquilino. Se il tema “affitti” sembrava chiaro, dopo la sentenza gestita dal Tribunale di Torino, tutto si stravolge ancora una volta. Il caso concreto serve per comprendere appieno di cosa si sta parlando. Infatti, secondo la sentenza n.1618 del 2023, c’è una sintesi del mancato rilascio dell’appartamento da parte dell’inquilino.
In questo caso, il soggetto in causa, è costretto a pagare per ben due volte. Infatti, il locatore può richiedere un risarcimento automatico dello stesso valore del canone d’affitto, senza avanzare alcuna prova. Se l’inquilino non ha lasciato l’appartamento, è soggetto a queste “tragiche”, conseguenze.
Si parla di “più conseguenze”, perché se invece il proprietario di casa riesce a dimostrare mediante prove, che il mancato rilascio dell’appartamento da parte dell’inquilino, ha causato una perdita commerciale, ecco che l’inguaiato potrebbe essere costretto… a pagare di più!
L’indirizzo giuridico in questione si solidifica, i proprietari hanno più garanzie. Significa porre in essere quella condizione che ne tutela i diritti. Poiché non sono stati rari i casi in passato, che nonostante sfratti ed intimazioni di rilascio, hanno portato gli inquilini a farsi beffe del sistema.
Come se non bastasse, se il “colpevole” è un lavoratore o un pensionato, ha tutte le condizioni per poter pagare. Infatti, il locatore può ottenere dal giudice non solo la quantificazione precisa dei danni, ma anche la possibilità di prendere a pignoramento il 1/5 dello stipendio/pensione erogati da datore o dall’INPS nei confronti del trasgressore.