Cosa conviene ai separati? Non risposarsi o lasciarsi andare al nuovo sì? La normativa è chiara, bisogna tutelarsi per non perdere nulla.
Se si parlasse solo d’amore, la risposta sarebbe più che semplice: il romanticismo prende il sopravvento! Il punto è che nelle dinamiche relazionali, entrano in gioco molti più aspetti del previsto. Tanti non ce li si aspetta, altri ancora portano caos e confusione. Insomma, ci sono non poche complicanze, e proprio per questo diviene fondamentale conoscere la normativa di riferimento. Questa fornisce le giuste informazioni sul matrimonio: conviene risposarsi o no? Garanzie e tutele non possono mancare. Anche perché si cerca di capire se si può perdere casa e altri beni, dato che i separati pare non abbiano vita facile.
Che i separati non abbiano vita facile è certo, poiché le rotture hanno sempre un pizzico di dramma. La separazione è un evento traumatico in ogni caso, anche quando subentra in quelle relazioni che una volta giunte al termine parrebbero “alleviare” le pene dei due ex che si sono detti addio.
Anche se è inevitabile che in alcune situazioni si sta meglio, è chiaro che si tratta sempre di un cambiamento di grande portata, il quale destabilizza anche il partner che ha deciso di porre una fine ad una relazione andata a male. Così, oltre alle dinamiche di coppia che non possono essere riassunte in un manuale di istruzioni ad hoc, c’è da tenere in conto tanto altro. Burocrazia ed economia, nell’amministrazione italiana incarnano le due facce della medaglia che una volta lanciata per aria, gira troppo lentamente. Più lento è il volteggiare, più si attende il fatidico verdetto: testa o croce? In sostanza: conviene o no risposarsi?
Si tratta di capire quali sono i diritti e i doveri che scaturiscono dalla divisione. I separati possono avanzare delle pretese in certi casi, in altri invece non si possono permettere di dichiarare alcunché. Di quali situazioni si tratta? Analizzando dei casi specifici, è possibile capire se dopo una separazione, uno dei due partner possessore della casa, decide di risposarsi per amore. Perde tutto? La casa a lui intestata? La situazione è destinata a complicarsi quando ci sono figli.
Mettiamo il caso che si tratti di due ex coniugi con figli: a chi va la casa? Se la moglie ha minori sotto la propria custodia, la casa resta a chi li tutela, con tanto di assegno di mantenimento mensile. È un provvedimento adottato per garantire il massimo benessere possibile ai figli, non all’ex coniuge. La legislazione conduce ad una condizione di “continuità e stabilità” per questi ultimi. Ciò sussiste anche se la prole ha la maggiore età, ma non ha un reddito stabile per sostenersi. Cosa succede ad un nuovo matrimonio?
In Italia i patti prematrimoniali non hanno alcun valore legale. Per cui sarebbe impossibile il caso in cui in questi testi venisse scritto che la separazione, sia una possibile causa di perdita dell’abitazione. Oppure che uno dei due coniugi debba obbligatoriamente dire dire addio all’immobile, senza poter avanzare diritti sul bene. È un caso che non può esistere secondo la normativa vigente.
Quindi, no, risposarsi non è una condizione che comporta la perdita della casa. Senza dubbio potrebbe comportare “altre problematiche”, ma quel che è certo è che avere un altro matrimonio non è una motivazione valida per concretizzare lo svantaggio. Se la moglie che rimane nella casa con i figli, si risposasse, continuerebbe ad avere gli stessi diritti.
Ma è anche vero che si possono chiedere dei rimborsi, vuol dire attaccare l’ex “toccando il suo portafoglio di risparmio.” Infatti, se uno dei due partner è stato il principale promotore di opere di ristrutturazione, e chiede all’altro dei soldi in virtù di ciò, il beneficiante deve adempiere alla condizione.
Ma se la moglie parrebbe tutelata, che garanzie possiede il marito sulla casa in sé? La deve cedere in ogni caso? Pensare di intestarla a terzi per non perderla, è sbagliato. È il caso analizzato dalla Corte di Cassazione, quello in cui due coniugi vanno a vivere nella casa dei genitori del marito. Se dovessero separarsi, nonostante la casa sia intestata ai suoceri, comunque la donna avrebbe diritto ad andarci con i figli.
Quindi, non basta assegnare la casa a terzi, ma serve stipulare un contratto a comodato d’uso, che alla sua scadenza fa tornare la casa ai proprietari originari, cioè i genitori del marito.