Se la tua pensione non ti basta e sogni di riuscire a prendere più soldi a inizio mese, un metodo efficace c’è: provalo e non te ne pentirai
Sono tantissimi gli italiani che vivono grazie alla pensione che percepiscono mensilmente. Dopo tanti anni dedicati al lavoro, infatti, la pensione è quel traguardo che dà serenità e pace a chiunque: quando lo si raggiunge, si ritorna ad essere padroni del proprio tempo e ci si può finalmente dedicare alle attività e alle persone che più si amano, senza freni e senza limiti.
Purtroppo, però, sebbene quello della pensione dovrebbe essere un periodo di serenità, spesso a renderlo più complesso sono le malattie, che spesso insorgono a questo punto della vita e l’importo medio-basso, che a volte rende difficile l’autosufficienza, soprattutto in caso di esigenze di salute specifiche. Oggi, però, vi suggeriamo un modo per alzare l’importo mensile del cedolino: i tempi sono cruciali.
Come aumentare la pensione mensile
Non c’è un unico modo per andare in pensione. C’è chi, infatti, si ritira immediatamente e, quando esce per l’ultima volta dall’ufficio o dal luogo di lavoro, promette a sé stesso di non rientrarci mai più. Altri, invece, posticipano la data di uscita: sebbene possa essere pesante, questa soluzione potrebbe alzare l’importo del cedolino ed anche di molto! Basta infatti uscire anche solo un anno dopo la data prevista per andare a percepire una pensione decisamente più alta rispetto a quella che sarebbe stata erogata nel caso in cui si fosse usciti il giorno stesso del pensionamento.
Cruciale è poi anche il tipo di retribuzione percepita negli ultimi mesi di carriera: anche con il metodo contributivo, uno stipendio più alto negli ultimi mesi porta a un cedolino più alto poiché comporta in primo luogo dei contributi mensili maggiori, che quindi aumentano il montante contributivo ed infine la pensione futura.
Cruciale è anche l’appartenenza ad una categoria specifica di lavoratori: chi, nel 2024, ha compiuto 62 anni ed ha raggiunto 41 anni di contributi versati, infatti, ha potuto beneficiare della Quota 103 per andare in pensione ma, se avesse preferito proseguire a lavorare, potrebbe beneficiare di un bonus contributivo che comporta una busta paga più alta per tutti i mesi di lavoro svolto dopo aver maturato i requisiti pensionistici, il cosiddetto “bonus Maroni”. Per maggiori informazioni, i Caf sono sempre a disposizione di tutti.