Stasera 12 novembre va in onda su Rai 1 un film che è davvero molto interessante, perché racconta di un periodo storico importante nella storia recente USA.
La storia recente degli Stati Uniti d’America si intreccia spesso con vicende legate all’acquisizione dei diritti sociali e civili nel Paese spesso riconosciuto come politicamente più importante al mondo, ma che al contempo si è trovato spesso criticato per alcune scelte fatte dai suoi governi, sia in materia di politica estera che di politica interna.
Negli USA, e nello specifico nel Mississippi, è ambientata la pellicola che va in onda nella serata del 12 novembre in prima serata su Rai 1 e che si intitola The Help. Il film è la vicenda di tre donne, interpretate da Emma Stone, Viola Davis e Octavia Spencer, quest’ultima vincitrice dell’Oscar come miglior attrice non protagonista, in un contesto di segregazione e razzismo.
Dal bestseller per caso al film The Help, cronaca di un successo inatteso
Il film è tratto dall’omonimo libro di Kathryn Stockett, che ha avuto una complicatissima fase di gestazione: rifiutato da decine di agenti letterari, quando viene finalmente pubblicato dopo anni di tentativi, diventa un vero e proprio bestseller e Tate Taylor, amico della scrittrice sin dall’infanzia, sceglie di sceneggiarlo e girarlo, una scelta difficile, ma comunque fruttuosa.
Grazie a delle interpreti femminili davvero in grandissimo spolvero, il film ottiene un successo inatteso all’uscita nelle sale, soprattutto da parte della critica. Premiata, come detto, l’interpretazione di Octavia Spencer, che oltre all’Oscar ottiene anche il Golden Globe e altri premi importanti, ma anche quella di Viola Davis, candidata a Oscar e Golden Globe come miglior attrice protagonista, e di Jessica Chastain.
Ma il film The Help è tratto da una storia vera?
Pur essendo i protagonisti della pellicola personaggi di fantasia, la storia alla base della pellicola di finzione è ambientata nel contesto realistico degli anni Sessanta, durante il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, e illustra le difficoltà che le domestiche afroamericane affrontavano lavorando per famiglie bianche, tra segregazione e discriminazioni.
I personaggi delle due domestiche nere, ossia Aibileen Clark, interpretata da Viola Davis, e Minny Jackson, interpretata da Octavia Spencer, sono inventati, ma rappresentano molte delle esperienze comuni tra le domestiche afroamericane di quell’epoca. La pellicola esplora così in modo romanzato le tensioni e le disuguaglianze razziali, con una critica alle dinamiche sociali oppressive del tempo.
Ma è in questo contesto – in cui il confine tra realtà e finzione è davvero molto labile – che scaturiscono le polemiche e addirittura emerge una causa legale intentata da Ablene Cooper, una domestica che accusava Kathryn Stockett di aver basato il personaggio di Aibileen sulla sua vita senza consenso. La causa venne archiviata, ma dà il polso di come l’autenticità del contesto abbia suscitato numerosi dibattiti.